Il termine Gohonzon letteralmente significa: “Oggetto di
culto al quale si deve il rispetto più profondo”. Nel Buddismo di Nichiren
Daishonin, assolutamente fondato sulle potenzialità “interne” all'essere umano,
esiste infatti un oggetto di culto che, in quanto tale, si presenta come
“esterno”.
Praticamente è un mandala iscritto su di una pergamena redatta in
caratteri cinesi e sanscrito.
Quando abbracciamo la fede di Nichiren Daishoni, ci viene consegnata la nostra pergamena che rappresenta sostanzialmente la nostra vita (in realtà è molto di più).
E' un oggetto di culto che ci permette di osservare la nostra mente e di conseguenza la nostra vita. Recitando fissando lo sguardo verso il gohonzon, si attiva la nostra natura di Buddha insita nel cuore di ogni persona. Questa normale attività, svolta quotidianamente, ci permette di attingere a una fonte inesauribile di energia, saggezza, compassione, che illumina il percorso dell nostra vita.
L'incontro con il mio gohonzon è stato dei più travagliati.
Le prime settimane non riuscivo proprio a recitarci davanti. Mi sentivo avvolgere da una energia negativa, deprimente e scoppiavo letteralmente a piangere. Mi sentivo quasi di impazzire.
Per fortuna la natura mi ha fatto testardo e coraggioso. Volevo (e voglio) andare a fondo e capire come mai aveva questo effetto su di me.
Potrei fornire mille motivazioni per cosa mi stava accadendo internamente ma voglio rimanere legato alla realtà e fornire un quadro di quello che esteriormente mi è accaduto.
In quasi tre anni di pratica la mia vita è stata letteralmente rigirata come un calzino, ho attraversato mille problemi, e tutt'ora ne sto attraversando.
La mia pratica è stata spesso ostacolata da molte persone perché vedevano gli effetti esteriori che essa stava portando nella mia vita.
Non nascondo che qualche volta dei dubbi siano comparsi nella mia vita (e ogni tanto affiorano anche ora), ma sento nel mio cuore che dovevo e devo andare avanti. Non so dove sto andando ma so che ci sto andando.
Mi viene in mente un racconto buddista:
Un giorno un uomo trova una lampada di Aladino, e strofinandola esce il genio che gli dice:
"Io sono il genio della lampada, hai la possibilità di scegliere tra due di questi desideri:
- il primo: io posso darti donne, soldi, potere, salute, lavoro... ma il tuo stato d'animo rimane quello che hai ora, mutevole come il tempo;
- oppure posso fare in modo che il tuo stato d'animo sia sempre gioioso, imperturbabile ad ogni evento esterno e continuerai ad avere problemi di salute, soldi, donne....
Cosa scegli?"
Beh, abbracciando Nam Myoho renge Kyo, io ho scelto la seconda.
Ad oggi non sono ancora in uno stato di felicità assoluta, è vero, ma mi ci sto avvicinando. Ho brandelli di consapevolezza, gioia, che non possono essere descritti a parole.
E so anche che la rivoluzione umana che sto facendo mi permette e mi permetterà di realizzare anche i miei desideri esterni, perché la "fraganza interna troverà protezione esterna", come l'ombra segue il corpo e ancora per l'unicità di vita e ambiente (Daishoin dixit).
(Scritto il 20.01.2015)
A volte non capisco dove la mia vita (gohonzon) si sta dirigendo, e non capisco come mai sono distruttivo nelle relazioni e nel lavoro.
Ma vado avanti fiero e totalmente fiducioso di Nam Myoho renge Kyo. I cerchi si possono chiudere anche a posteriori (devo ringraziare una persona per questo).
(aggiornamento del 7.12.2015)
