Mi sono sempre vantato di avere un fisico di ferro. Negli ultimi venti anni non mi sono quasi mai ammalato né di influenza, né ho avuto la febbre, insomma, niente di niente.
In un meeting di zadankai, avevamo affrontato i problemi karmici che ci portiamo dietro. Mi vantavo di questo, del fatto che avevo una salute d'acciao. Come non detto!!! A volte sembra che qualcuno ci ascolti e ci dica: ah si? Ti faccio vedere io ora...
Da dicembre del 2014 ho iniziato a stare male: non riuscivo praticamente a stare più in piedi, dimagrivo a vista d'occhio, non avevo energia per fare niente, ma niente di niente, passavo da un umore all'altro (felice, poi irascibile) e per quasi 6 mesi sono andato avanti cosi. I dottori non riuscivano a capire l'origine del mio malessere: in successione hanno pensato che fosse allergia (mi hanno tolto per un po di tempo il cane, e alcuni alimenti), anemia mediterranea, leucemia, tubercolosi, un cancro.
Solo dopo numerosi tentativi (nel mentre ho ingerito medicine di ogni tipo...) hanno capito che avevo una disfunzione alla tiroide. Nulla di eccezionale, se curata si riesce a vivere normalmente. Il problema è che se ne erano accorti tardi e tutte le medicine che avevo preso mi avevano destabilizzato l'organismo. Ho iniziato la cura a base di tapazole e piano piano mi sto riprendendo. Mi sono reso conto che però di tanto in tanto, questa malattia mi crea squilibri ormonali (soprattutto nei cambi di stagione) che durano alcuni giorni o settimane (divento ossessivo, compulsivo, paranoico, passo da uno stato giocondo a uno stato irascibile), creando non pochi problemi a livello di relazioni personali. Mi rendo conto che a volte il mio comportamento dipende da questo e faccio del male alle persone, ma non piace nascondermi dietro la malattia, e anche se le persone che mi conoscono da tanto tempo, non capiscono l'origine dei miei atteggiamenti e si allontanano da me, preferisco non dirgli che dipende dalla tiroide. Ammettere questo mi sembra come di darla vinta alla malattia e non voglio questo.
