venerdì 20 marzo 2015

giovedì 19 marzo 2015

FERITA


Quando ero bambino abitavo in aperta campagna, e andavo a giocare spesso nei campi: a pallone, a nascondino, a “chiapparello”. Quando tornavo a casa, mia mamma mi sgridava sempre, perché non solo ero sporco ma spesso sanguinavo da tutte le parti. Avevo i ginocchi scorticati, braccia graffiate  e sempre pieno di sangue.
Ho una soglia del dolore molto alta, per questo non ho mai usato cerotti e non ho quasi mai messo dell’alcool sulle ferite, ma ho sempre fatto in modo che la ferita si rimarginasse da sola. E funzionava!!!
Credo che la stessa cosa dobbiamo fare con le nostre ferite interiori. Riprendendo il post di ieri sottolineo che "Dentro di te c'è una ferita; puoi tentare di coprirla, ma esiste! E se tu mi comprendi, scopri la ferita. Solo se la scopri potrà essere guarita. Lascia che il sole e il vento la curino. Portala alla luce! "
Solo cosi possiamo guarire, non nascondendo le nostre paure, i nostri sensi di colpa, i nostri rimorsi... Solo aprendoci interamente, guardando dentro di noi, e osservando, meditando, possiamo trasformare noi stessi e il nostro veleno in medicina.

mercoledì 18 marzo 2015

OFFESA

Ho letto un'articolo molto interessante di Osho (http://www.indicibile.it/wp-content/uploads/2014/11/OSHO-e-lidentit%C3%A0-omosessuale.pdf).
Lui parlava degli omosessuali, ma in realtà credo che possa essere facilmente applicato a tutte le persone che si sentono offese per qualcosa da qualcuno.
In un passo racconta una barzelletta sugli omosessuali e il sesso deviato:
"Un ventriloquo stava girando in macchina in aperta campagna, quando vide una grandissima fattoria.
Chiese di visitarla, e lo accontentarono.
Quando gli venne mostrata la stalla, il ventriloquo pensò di divertirsi un po'. E si mise a far parlare uno dei cavalli.
L'uomo che lo accompagnava, con gli occhi spalancati per il terrore, si precipitò fuori e corse dal fattore gridando: «Sam, questi animali parlano! E se quella pecorella dice qualcosa su di me, è una maledetta bugiarda!». "
Poi spiega che se ci sentiamo offesi dalle barzellette o in generale da qualcuno, in realtà perché:
" In profondità, dentro di te, devi sentirti in qualche modo colpevole; ecco perché ti sei sentito offeso.
.......
Ma questo senso di colpa, non va bene. In profondità hai la sensazione di fare qualcosa di sbagliato, ecco perché ti offendi. Dentro di te c'è una ferita; puoi tentare di coprirla, ma esiste! E se tu mi comprendi, scopri la ferita. Solo se la scopri potrà essere guarita. Lascia che il sole e il vento la curino. Portala alla luce! "
Mi fa pensare: noi ci offendiamo perché il problema è dentro di noi.

Inoltre vorrei sottolineare che se a volte una persona ci dice qualcosa che ci offende e pensiamo "questo non ha capito niente di chi sono", dovremmo capire che forse non è solo lui a non aver capito, ma anche noi ad avere alimentato il dubbio di chi siamo".
La verità sta sempre nel mezzo.

giovedì 5 marzo 2015

CAMBIA LE TUE PAROLE, CAMBIA IL MONDO


Ho scritto .... parole differenti.
E' proprio vero, a volta basta veramente poco per cambiare il modo di pensare della gente.