Ho letto un'articolo molto
interessante di Osho
(http://www.indicibile.it/wp-content/uploads/2014/11/OSHO-e-lidentit%C3%A0-omosessuale.pdf).
Lui parlava degli omosessuali,
ma in realtà credo che possa essere facilmente applicato a tutte le persone che
si sentono offese per qualcosa da qualcuno.
In un passo racconta una
barzelletta sugli omosessuali e il sesso deviato:
"Un ventriloquo stava
girando in macchina in aperta campagna, quando vide una grandissima fattoria.
Chiese di visitarla, e lo
accontentarono.
Quando gli venne mostrata la
stalla, il ventriloquo pensò di divertirsi un po'. E si mise a far parlare uno
dei cavalli.
L'uomo che lo accompagnava, con
gli occhi spalancati per il terrore, si precipitò fuori e corse dal fattore
gridando: «Sam, questi animali parlano! E se quella pecorella dice qualcosa su
di me, è una maledetta bugiarda!». "
Poi spiega che se ci sentiamo
offesi dalle barzellette o in generale da qualcuno, in realtà perché:
" In profondità, dentro di
te, devi sentirti in qualche modo colpevole; ecco perché ti sei sentito offeso.
.......
Ma questo senso di colpa, non va
bene. In profondità hai la sensazione di fare qualcosa di sbagliato, ecco perché ti offendi. Dentro di
te c'è una ferita; puoi tentare di coprirla, ma esiste! E se tu mi comprendi,
scopri la ferita. Solo se la scopri potrà essere guarita. Lascia che il sole e
il vento la curino. Portala alla luce! "
Mi fa pensare: noi ci offendiamo
perché il problema è dentro di noi.
Inoltre vorrei sottolineare che se a volte una persona ci dice qualcosa che ci offende e pensiamo "questo non ha capito niente di chi sono", dovremmo capire che forse non è solo lui a non aver capito, ma anche noi ad avere alimentato il dubbio di chi siamo".
La verità sta sempre nel mezzo.
La verità sta sempre nel mezzo.
